Detrazione ristrutturazioni: il bonifico parlante

Detrazione ristrutturazioni: il bonifico parlante

Bonus ristrutturazioni ed energia: come si compila il bonifico parlante, fac-simile e regole di pagamento per ottenere la detrazione IRPEF. Fra le condizioni per fruire della detrazione per le ristrutturazioni c’è il bonifico parlante, sistema di pagamento previsto dalla normativa sul bonus edilizia. Si tratta delle regole applicative della detrazione del 50% sulle spese per lavori di ristrutturazione e sull’acquisto di mobili ed elettrodomestici destinato allo stesso immobile oggetto dei lavori, che va di pari passo come quella al 65% per gli interventi di risparmio energetico (bonus energia). Bonifico parlante Per ottenere l’agevolazione fiscale bisogna aver effettuato il pagamento della ditta che realizza i lavori tramite bonifico bancario o postale indicando: causale del versamento completa gli estremi della fattura e riferimento alla normativa (articolo 16-bis del Dpr 917/1986); codice fiscale del beneficiario della detrazione (se più persone dividono la spesa e usufruiscono della detrazione, indicare i relativi codici fiscali); numero di partita IVA o codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato (ditta/professionista che realizza i lavori). Il bonifico parlante è l’unico metodo di pagamento possibile per ottenere la detrazione per ristrutturazioni edilizie e risparmio energetico, mentre per il bonus mobili è ammesso anche il pagamento con carte di credito o bancomat. Il contribuente deve poi conservare la ricevuta del bonifico e tutte le ricevute fiscali relative alle spese di ristrutturazione sostenute, per poterle esibire in caso di controlli e verifiche del Fisco. Nel caso in cui i lavori siano effettuati su aree comuni condominiali, il bonifico parlante indicherà oltre al codice fiscale del condominio anche quello dell’amministratore o di un altro condomino che effettua il pagamento. Si ricorda che le banche e Poste Italiane operano una...
Guida alle norme in Edilizia: permessi e condoni

Guida alle norme in Edilizia: permessi e condoni

Edilizia libera Gli interventi in Edilizia che non richiedono alcun titolo abilitativo o specifiche comunicazioni sono regolamentati dall’articolo 6, comma 1 del Testo Unico, modificato dall’articolo 5 della legge 73/2010 (di conversione del Dl 40/2010), dal DL Sviluppo (articolo 13 bis Dl 83/2012) e dal DL Fare (Dl 69/2013). Manutenzione ordinaria (definiti dall’articolo 1, comma 3, lettera a, del DPR 380/2001): opere volte a riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti. Eliminazione di barriere architettoniche che non comportino la realizzazione di rampe o ascensori esterni, o di manufatti che alterino la sagoma dell’edificio. Opere temporanee per attività di ricerca nel sottosuolo che abbiano carattere geognostico, ad esclusione di attività di ricerca di idrocarburi, e che siano eseguite in aree esterne al centro edificato. Movimenti di terra strettamente pertinenti all’esercizio dell’attività agricola e pratiche agro-silvo-pastorali, compresi gli interventi su impianti idraulici agrari, Serre mobili stagionali, sprovviste di strutture in muratura, funzionali allo svolgimento dell’attività agricola. Comunicazione inizio lavori L’attività regolamentata dai commi 2 e 4 dell’articolo 6 del Testo Unico prevede una comunicazione di inizio lavori da inoltrare, anche in via telematica, al SUE del Comune di competenza. Non sono necessarie autorizzazioni a meno che l’immobile non sia sottoposto a vincoli ambientali o storici (nel qual caso, si seguono le stesse regole per la SCIA): Manutenzione straordinaria compresa l’apertura di porte interne o lo spostamento di pareti interne, sempre che non riguardino le parti strutturali dell’edificio, non comportino aumento del numero delle unità immobiliari e non implichino incremento dei parametri urbanistici (gli interventi di manutenzione straordinaria sono...
Ecobonus: detrazione per schermature solari

Ecobonus: detrazione per schermature solari

Arrivano all’interno del vademecum dell’ENEA (Agenzia nazionale per nuove tecnologie, energia e sviluppo economico sostenibile) sugli Ecobonus le prime indicazioni sull’inquadramento degli interventi riguardanti le cosiddette “schermature solari”, ovvero: persiane, veneziane, tapparelle, e così via. Si tratta degli interventi ai quali è stata estesa la detrazione per gli interventi di efficienza energetica dalla Legge di Stabilità 2015 (Legge 190/2014, comma 47), così come per gli interventi effettuati sulle parti comuni degli edifici o in tutte le unità immobiliari, all’acquisto di caldaie a biomassa (impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili). Requisiti schermature solari Dunque, l’Agenzia ritiene che le schermature solari, per fruire della detrazione fiscale del 65% debbano possedere anche i seguenti requisiti: devono proteggere una superficie vetrata; non devono essere liberamente montabili e smontabili dall’utente; possono essere applicate all’interno o all’esterno della superficie vetrata, o integrate con la stessa; devono essere “mobili”, nel senso che devono essere dotate, ad esempio di lamelle come le veneziane. Per leggere l’articolo completo clicca sul seguente link: Ecobonus: detrazione per schermature solari (Aprile 2015 – Riferimento sito Web...
Decreto Sblocca Italia 133/2014

Decreto Sblocca Italia 133/2014

Edilizia libera ampliata a tutti i lavori in casa propria, CIL e SCIA per alcuni lavori, incentivi alla riqualificazione, agevolazioni per chi acquista immobili invenduti e li affitta. Sforbiciata burocratica e incentivi fiscali per ridare slancio al mercato dell’Edilizia, sia sul fronte compravendite sia su quello affitti: è quanto previsto dal Decreto Sblocca Italia (Dl 133/2014) in vigore dal 13 settembre. Una semplice comunicazione per i lavori di ristrutturazione in casa – già ribattezzata Super-SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) – che segna l’addio alla richiesta di autorizzazioni, un Regolamento Unico per l’Edilizia: sono due tra le misure più importanti del Pacchetto Casa per il rilancio dell’Edilizia contenuto nell’atteso decreto Sblocca Italia del Governo Renzi. CIL L’articolo 17 del decreto prevede che basti la CIL (Comunicazione Inizio Lavori) per una serie di lavori che prima richiedevano la SCIA (Segnalazione Certificata Inizio Attività). In particolare, si ricomprendono nei lavori di manutenzione straordinaria soggetti a semplice comunicazione anche quelli: «consistenti nel frazionamento o accorpamento delle unità immobiliari con esecuzione di opere anche se comportanti la variazione delle superfici delle singole  unità immobiliari», sempre che non  venga «modificata la volumetria complessiva degli edifici e si mantenga l’originaria destinazione d’ uso». Ovvero si possono accorpare più appartamenti appartenenti allo stesso stabile senza chiedere permessi o certificazioni, semplicemente comunicando l’inizio lavori. In pratica, ricadono d’ora in poi nell’ edilizia libera tutti gli interventi sul proprio appartamento. SCIA Ci sono poi una serie di lavori che prima richiedevano il permesso di costruire e per le quali adesso basterà invece la SCIA: le varianti ai permessi di costruire che non configurano una variazione essenziale, e gli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia che comportano aumento di unità immobiliari. Per interventi di riqualificazione di aree dismesse è possibile ottenere una deroga al permesso di costruire in deroga...
Legge di Stabilità, prorogati per il 2015 i bonus del 65% e del 50%

Legge di Stabilità, prorogati per il 2015 i bonus del 65% e del 50%

Approvata la manovra finanziaria da 36 miliardi di euro: meno tasse per 18 miliardi di euro, più risorse per ricerca e innovazione   Sono confermati per il 2015 l’ecobonus del 65% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici e la detrazione del 50% per le ristrutturazioni, i mobili e gli elettrodomestici. Per un altro anno dunque, le aliquote resteranno invariate e non scenderanno, come invece previsto dalla normativa oggi vigente (articoli 14 e 16 del DL 63/2013 e Legge di Stabilità 2014). Per la detrazione del 65%, la nuova scadenza è quindi il 31 dicembre 2015 e vale sia per gli interventi sulle singole abitazioni (che sarebbero stati agevolati fino al 31 dicembre 2014) che per quelli sulle parti comuni dei condomìni (che sarebbero stati agevolati fino al 30 giugno 2015). La detrazione del 50% per le ristrutturazioni edilizie per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici varrà fino al 31 dicembre 2015. La bozza di legge di stabilità 2015 aggiunge un comma relativo al bonus mobili, che chiarisce che le spese per l’acquisto degli arredi sono computate, ai fini della fruizione del bonus, indipendentemente dall’importo dei lavori di ristrutturazione alla quale è legata la detrazione per i mobili. “La decisione del Governo garantirà alle imprese italiane del settore un sostegno fondamentale per continuare a investire sul nostro territorio, vero elemento distintivo che ha portato il Made in Italy ai livelli qualitativi che il mondo ci invidia”, ha dichiarato Roberto Snaidero, presidente di FederlegnoArredo sulla proroga del bonus mobili. “Sono certo che l’attenzione dimostrata dall’Esecutivo verrà confermata dalle Camere nei prossimi passaggi parlamentari”. I più recenti dati dell’Enea hanno mostrato che le pratiche inviate nel 2013 per usufruire delle detrazioni fiscali del 65%per la riqualificazione energetica degli edifici sono state più di 355.000, con un...
Lazio, Piano Casa prorogato fino al 31 gennaio 2017

Lazio, Piano Casa prorogato fino al 31 gennaio 2017

Dopo nove lunghi mesi di esami e discussioni, il Consiglio regionale del Lazio ha finalmente approvato il nuovo Piano Casa della Regione. La principale novità è la proroga del Piano Casa per altri 2 anni, fino al 31 gennaio 2017.  Numerose le modifiche che la nuova legge apporta alla legge istitutiva 21/2009 (modificata da ultimo dalla 12/2012). Viene eliminata la premialità che consisteva in un aumento di cubatura del 10% sulla volumetria prevista dal piano attuativo del piano regolatore per le costruzioni in aree libere edificabili. Di conseguenza la premialità consiste solo nel cambio di destinazione d’uso. Sono introdotte norme che vincolano le risorse aggiuntive derivanti dal Piano Casa alla realizzazione di opere e servizi pubblici; se non è possibile realizzarli, è prevista la ‘monetizzazione degli standard urbanistici’, ossia un pagamento sostitutivo vincolato alle modifiche introdotte. Sale dal 30 al 10% la percentuale dei nuovi interventi sulle aree libere da destinare ad housing sociale. Per quanto riguarda invece gli interventi sull’esistente, cioè sugli edifici dismessi o mai utilizzati al 31 dicembre 2013, la percentuale passa dal 30 al 43%, con un ulteriore 10% se l’housing sociale riguarda altri edifici già realizzati o in costruzione, di proprietà dello stesso soggetto privato. Si favoriscono gli interventi di rigenerazione urbana(demolizioni e ricostruzioni, cambi di destinazione) sulla città costruita, aumentando del 50% gli oneri di costruzione nelle aree non edificate. È prevista la possibilità di eseguire interventi di sostituzione edilizia nelle fasce di rispetto, a patto che la ricostruzione avvenga nello stesso lotto o in uno confinante al di fuori delle fasce stesse. Viene stabilito il principio della ruralità multifunzionale attraverso l’introduzione delle attività connesse...